"I FILI DEL SOLE" di SILVIA SCARINGELLA

"I FILI DEL SOLE" di SILVIA SCARINGELLA

Calatafimi Segesta: progetto TEXERE al Parco archeologico di Segesta.

Texere. Come fili nell’insieme” è un progetto di Silvia Scaringella che cuce archeologia e arte contemporanea con il coinvolgimento dell’intera comunità di Calatafimi Segesta in collaborazione con il Centro del Riuso dei Tessuti Cooperativa René, la Pro Loco Calatafimi Segesta, l’associazione Albanuova e l’artista senegalese Idrissa Mbengue Gueye. Curata dal direttore del Parco Luigi Biondoe dalle archeologhe Hedvig Evegren e Monica de Cesareper la sezione all'Antiquarium, è organizzata per il Parco archeologico di Segesta da MondoMostre. Il progetto espositivo sarà visitabile fino al 5 agosto e fa parte del percorso di visita al Parco. Le donne e gli uomini di Calatafimi Segesta hanno srotolato i tessuti intrecciandoli per creare i raggi di un unico sole, una trama leggera, intensa nei colori, cucita simbolicamente alla terra. Una cerimonia laica e corale, nata dalla comunità e dal suo sentire. Un segnale di pace da trasmettere all'intero pianeta.

Sono le stesse stoffe che nei mesi scorsi hanno composto una “via sacra” a partire dal tempio dorico e che ora si distendono fino a generare una nuova immagine: un sole dai raggi multipli, un mandala(cerchio) contemporaneo realizzato con tessuti recuperati e donati dalla comunità, provenienti da abiti che hanno già avuto una vita e ne cercano un’altra.

«Ogni tappa è stata un passaggio di senso e trasformazione – racconta Silvia Scaringella –. Abbiamo lavorato con stoffe usate, con il contributo prezioso delle donne anziane di Calatafimi, e ogni gesto è stato parte di un disegno collettivo. L’arte contemporanea, oggi più che mai, ha il dovere di farsi comprendere: deve essere concreta, partecipata, legata al fare e al connettere».

È una stella, è una festa di comunità che abita il Parco – aggiunge Luigi Biondo, direttore del Parco e curatore del progetto –. La stoffa che prima ha abbracciato il Tempio, adesso veste la terra e crea un disegno che ricorda i pani votivi della tradizione. E soprattutto, attorno a questo progetto c’è tanta gente che sente l’arte, la vive, senza dover fingere di capirla”.  I fili del sole” completa quindi il percorso installativo di cui fanno parte anche le installazioni “Pondus”, 2500 piccoli pesi di terracotta plasmati dai bambini in un dialogo sonoro con i reperti degli Elimi esposti nell’Antiquarium; e Idrissa, corde color cielo che si tendono tra la moschea e la chiesa medievale, simbolo dell’abbraccio tra i popoli.