LA BATTAGLIA RITROVATA

LA BATTAGLIA RITROVATA

LA BATTAGLIA RITROVATA

Inaugurazione delle nuove sale del Museo all’ex Tonnara Florio

Ieri, 19 novembre, nella sala delle conferenze della Soprintendenza BB.CC. AA. di Trapani, è stato presentato il progetto “La Battaglia delle Egadi”, seguirà convegno venerdì e sabato presso l’ex Stabilimento Florio di Favignana. Venerdì, 20 novembre 2015, alle 17.30 verrà inaugurato il Nuovo Museo, che si compone di due sale: nella prima sono esposti i reperti ritrovati in mare, rostri, anfore, elmi, ancore, grazie alla collaborazione della RPM Nautical Foundation Americana, che ha messo a disposizione una nave ed il robot Pluto, artefice dei ritrovamenti; la seconda è una sala multimediale, realizzata da ETT spa, che fa rivivere in 3D la famosa Battaglia delle Egadi avvenuta il 10 marzo del 241 a.c. . Su finanziamento del P.O. FESR 2007/2013, il progetto è il risultato della collaborazione degli Enti Siciliani: la Soprintendenza di Trapani, la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, il Comune di Favignana- Isole Egadi e l’Area marina Protetta delle Isole Egadi. “Lo Stabilimento Florio è stato il terzo sito più visitato nella provincia di Trapani, dopo Segesta e Selinunte”- dice la Soprintendente di Trapani Paola Misuraca - “ non solo esempio di una affascinante architettura industriale del passato, ma anche polo di storia e tradizioni che hanno caratterizzato i popoli del Mediterraneo nella pesca e nella lavorazione del Tonno”. “Si è riusciti” – interviene Sebastiano Tusa, Soprintendente del Mare, -“in una operazione di eccellenza, in una terra bistrattata. La scoperta scientifica, non nasce per caso. L’approdo di una storica nave punica a Marsala, ipotizzata come nave appartenente a questa battaglia, ha dato l’imput alla ricerca ed al ritrovo di moltissime ancore al largo di Levanzo, rostri ed elmi, che hanno dato un quadro chiaro agli archeologi su come si sia svolta la battaglia. Ma se tutto ciò fosse rimasto in seno all’elite archeologica, conservato nei musei, sarebbe stato vano. Bisognava restituire il tesoro alla gente. Spiegare i reperti in maniera semplice ma non banale. Il reperto è la bellezza, ma il video dà la possibilità di comprenderne a pieno la funzione. La ricerca mette in evidenza- continua Sebastiano Tusa- l’importanza e la ricchezza del nostro mare. Gli americani sono stati attratti dalla Sicilia, la tecnologia italiana non ha niente da invidiare agli USA, ma ci mancano i mezzi e la coordinazione tra i vari Enti. La Stampa è essenziale per la comunicazione-, affinchè queste conquiste vengano catapultate in ambito internazionale, non solo per la eccezionale cultura che possiamo trasmettere, ma anche per una rinascita della nostra maltrattata Sicilia. È una grandissima soddisfazione - ha concluso Tusa - essere riuscito a completare tutti i passaggi delle filiera: il rinvenimento dell`area, il recupero, lo studio e l`esposizione dei reperti. Un procedimento virtuoso che dovrebbe essere realizzato per ogni scoperta archeologica” “Lo Stabilimento Florio – interviene il Sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto – rimane aperto solo 6 mesi l’anno, ma nel solo 2015 ha visto 60 mila visitatori paganti. Il primo museo della battaglia delle Egadi apre a scenari nuovi, dal punto di vista turistico. Sarà una scommessa, lo scopo è farlo rimanere aperto tutto l’anno, cercando di catturare l’interesse del turismo di crociera. Potrebbe essere una grande opportunità per le Isole Egadi e per l’interland trapanese”. “Vero protagonista sarà il visitatore”,- dice Roberto Frasca , Project Manager New Media di ETT spa -“che, dopo aver ammirato gli eccezionali reperti storici, diventerà testimone di una delle più importanti battaglie navali dell’antichità, per mezzo di un’istallazione – video scientificamente rigorosa, di proporzioni grandissime in 3D, espressione tecnologica innovativa al percorso storico”. Il progetto della Battaglia delle Egadi, di cui il prof. Sebastiano Tusa è il responsabile scientifico, è stato curato dalla dott.ssa Cecilia Buccellato e dall’arch. Roberto Monticciolo.