Il 27 marzo alle 17:30 presso l`Officina di Studi Medievali di Trapani - Istituto Europa Via Marconi 198
"Nel corso del medioevo la frequenza all’Università spinge molti giovani, rompendo la struttura immobilistica dei secoli precedenti, a un’ampia mobilità sociale. Fra l’altro, nel desiderio di seguire le lezioni dei maestri più famosi dell’epoca si spostano da una Università all’altra, dando vita ad un vero e proprio vagabondaggio intellettuale, tanto che furono anche definiti clerici vagantes. Sfuggendo, così, al controllo soffocante del proprio ambiente familiare e sociale, acquisirono uno spirito di assoluta libertà. Furono certamente fra i primi contestatori e la loro giovinezza li spinse a ricercare i piaceri ad essa associati. Da qui la tendenza al vino, al giuoco, all’esaltazione dell’amore senza freni né limitazioni. Furono ironicamente critici nel confronti di un ipocrito modo di concepire la vita, che beffeggiavano, spingendosi sino al paradosso, nei loro canti e composizioni poetiche. La goliardia si ricollega, quindi, alla produzione poliedrica dei Carmina Burana dai contenuti bacchici. Nelle loro canzoni d’amore, ad alto contenuto erotico, traspare contemporaneamente una dura condanna verso la curia romana, i cui membri erano ritenuti solamente dediti alla ricerca del potere e della ricchezza." Introduzione: Omar D`Amico Relazione: Elio D`Amico