L'uomo che sente a colori.
In occasione delle festività natalizie del 2013 Salvatore Coccellato ha presentato una sua personale, presso la Chiesa di S. Alberto degli Abati, di via Garibaldi, a Trapani.
Si è rivelata una sorpresa, perché l'evento non era stato particolarmente pubblicizzato, e la maggior parte dei visitatori sono capitati per caso. Me compresa.
Appena entrata sono stata colpita dal colore. Colori ovunque, con il blu e tutte le sue tonalità a predominare, a simboleggiare l'acqua, il mare, la quiete e la tempesta. Una dichiarazione di identità.
Salvatore Coccellato infatti nasce a Trapani nel 1945, e questa sua città è presente in ogni sua opera, come madre amorevole, a volte come matrigna, ma sempre nei suoi pensieri ed intenti, attraverso la rappresentazione della pesca, della mattanza, delle regate veliche.
Nonostante il trascorso da autodidatta, non è difficile cogliere la maturità artistica nelle pennellate a larghi tratti, lo studio del movimento nell'ambiente marino, la forza della memoria. Da questi presupposti scaturiscono opere come La morte dei tonni, dove si legge nei volti assenti e trasognati anche un omaggio alla metafisica di De Chirico, oppure il nostalgico ricordo di un passato quasi scomparso nella rappresentazione dei Pupi Siciliani: fermi, schierati e pronti per la loro prossima Opera, ma la cui immobilità stride contro il tripudio di colori e piumaggi, ed esprime pienamente la frattura con un passato il cui senso è andato disperso.
Ecco. Salvatore Coccellato trova la sua forza espressiva proprio nei colori: sono il suo tramite di comunicazione con l'altro, seguono il filo delle sue emozioni, e dove questo non è possibile, ovvero nella scultura, anche lì riesce ad esprimersi con giochi di luce e ombre, attraverso la scomposizione dei soggetti: è il caso della focosa testa di Cavallo, dal sapore futurista, o del Pesce, che sembra fluttuare nell'acqua e lascia immaginare le sue increspature.
La sperimentazione parla per l'artista, il suo background è evidente, la bramosia di comunicare emerge con forza, Da tenere d'occhio!
Tiziana Fontebrera
