TURISTA, Mò TE MAGNO

TURISTA, Mò TE MAGNO

TURISTA, Mò TE MAGNO

4 semplici regole per l’accoglienza

Trapani: dall’avvento dell’America’s Cup, sembra essersi risvegliata e rinnovata, pronta (o quasi) ad accogliere turisti da tutto il mondo grazie alla nascita di piccole realtà turistico-ricettive. Passeggiare per le vie del centro storico, con i suoi eleganti palazzi barocchi, e sentire lingue e linguaggi diversi è una sensazione stupenda che fino a dieci anni fa era inimmaginabile. Parlare con i turisti, dar loro consigli, far respirare la nostra aria, far assaggiare i nostri prodotti tipici, vederli emozionati di fronte a un tramonto sulle saline, dovrebbe essere apprezzato da tutti i trapanesi. Il “quadro di accoglienza” di una città o di un’area turistica assume un’importanza strategica sia come principale strumento di promozione a disposizione degli operatori sia come elemento determinante per il ritorno del turista in una determinata località. Purtroppo, tra i commercianti trapanesi, esiste anche la filosofia del “chissenefrega, tanto questo non lo rivedrò più”. I racconti di turisti spaesati e le loro amarezze, vengono spesso ascoltati da chi lavora proprio nell’ambito dell’accoglienza, ed è triste pensare che il famoso “passaparola” che non solo fa conoscere il nome di TRAPANI nel mondo, ma che spesso affianca a questo nome bellissimi ricordi di vacanze, possa essere invece affiancato ad altrettanti ricordi di spiacevoli esperienze: parcheggi privati pagati in maniera sproporzionata, prezzi di vivande triplicati, case fatiscenti affittate come case vacanze…disavventure che rendono vani gli sforzi di quanti si prodigano per una buona accoglienza. E’ importante sensibilizzare non solo gli operatori o gli amministratori ma tutta la popolazione su questo tema, poichè riveste un’importanza fondamentale nella valorizzazione delle risorse di una località. Vivere in una città con forte vocazione turistica significa benessere per tutti: lavoro per i giovani, sviluppo del commercio e dell’edilizia, più servizi per i cittadini, oltre all’orgoglio di poter dire “sono trapanese”. Il nostro territorio offre paesaggi straordinari, una vastissima cultura enogastronomica, svariati siti archeologici, storici, ambientali e naturalistici, oltre a un’affascinante storia antica che si può leggere passeggiando per le strade o lungo le suggestive mura di cinta dell’antico borgo. Quello che il turista cerca, però, oltre al fascino di una città sono i servizi, che sono carenti in tutto e per tutto nel nostro territorio, a cominciare dai trasporti. Ecco perché con poche e semplici regole potremmo sopperire alle inadeguatezze del nostro territorio e far sentire chi viene a visitarlo, come a casa. La prima regola per tutti, e dico tutti, è quella del sorriso: non costa nulla ma da molto, ha la durata di un lampo ma può essere ricordato per sempre, porta la cordialità negli altri ed è sinonimo di amicizia, arricchisce chi lo riceve e non toglie nulla a chi lo fa. Seconda regola, le indicazioni: se ci trovassimo in una città sconosciuta, con la cartina in mano e girassimo per trovare la strada giusta, e qualcuno si affiancasse a noi per darci le giuste indicazioni, ci farebbe di certo piacere. E se una volta tanto lo facessimo anche noi nella nostra città? Vuoi mettere poi il piacere di creare una nuova amicizia, con una persona diversa da te per cultura, che ti racconti il suo paese e confronti le sue idee con le tue? Terza regola, onestà: commercianti, non rincarate i prezzi! Se un turista trascorresse una vacanza di una settimana a Trapani e la prima sera venisse nel vostro locale, e si trovasse bene, poichè l’ambiente è carino, e qualità-prezzo ottima, ritornerebbe di certo. Oltretutto una volta tornato a casa racconterebbe ad amici e parenti del miglior locale della città e possibilmente amici e parenti potrebbero anche essere i vostri prossimi clienti. Quarta regola, improvvisarsi poliglotta: chi di noi a scuola non ha imparato l’abc di inglese o francese? Aprire un cassettino di quella credenza chiamata memoria, e rispolverare 4 parole in lingua, non può far altro che bene, o quantomeno già dimostra all’interlocutore di volerlo aiutare. Non importa se si commettono errori, anche i turisti provando a parlare in italiano ne fanno, perciò provare a farsi capire non ha mai danneggiato nessuno. In sostanza, il concetto di saper accogliere il turista, consiste nel farlo sentire ospite e non oggetto di sfruttamento economico. Per soddisfare il turista “post-moderno”, alla continua ricerca di esperienze autentiche e maturative, è necessario saper individuare i suoi desideri e i suoi bisogni considerandolo nella sua unicità di persona, aiutandolo a fruire nel modo migliore delle esperienze e delle conoscenze fatte in vacanza. E dire che i trapanesi doc posseggono innate le doti dell’ospitalità, per la filosofia del dobbiamo fare figura.

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