Presso le fabbriche Chiaramontane di Agrigento fino al 13 Gennaio 2013
A più di vent’anni di distanza dalle ultime grandi personali siciliane di Erice e Taormina, a trent’anni dalla mostra di Gibellina e dopo l’omaggio tributatogli dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nell’anno della sua scomparsa, Antonio Sanfilippo (1923-1980) torna in Sicilia con una mostra promossa dalle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento. In questa occasione, per la prima volta, si dà spazio soprattutto alla piena maturità dell’artista: quegli anni Sessanta che ne videro la figura finalmente riconosciuta come una delle personalità fondatrici del movimento d’avanguardia italiano che proclamò il manifesto del Gruppo Forma 1. Lasciata la cittadina natale di Partanna per l’Urbe, Antonio Sanfilippo entrò in contatto alla fine degli anni Quaranta con tutte le correnti più in auge nel periodo, transitando attraverso il neocubismo picassiano ed il concretismo di Magnelli, per subire infine anche il fascino artistico di Kandinsky. Tutti questi elementi contribuiscono senza dubbio nell’elaborazione del suo segno particolare, definito incantato e gioioso, vicino e lontano insieme a quello di Carla Accardi, altra famosissima artista trapanese con cui condivise arte e vita. Il segno, che collega Sanfilippo alla cultura d’immagine dell’art autre di Tapiè, erede dell’informel, e poetica dominante sulla scena europea. Elabora allora la sua figura più tipica, costituita da una sorta di nuvola o galassia di segni minuti e coloratissimi, ai quali affida la sua prima notorietà in campo anche internazionale, che presenta in numerosissime mostre in Italia e all’estero. Gli anni Sessanta si aprono all’insegna di una rinnovata sperimentazione, in cui dapprima Sanfilippo saggia modi tra loro distanti, che lo conducono emotivo delle grandi colonne nere e bianche che segnano un’acme della sua vena drammatica, alla ricerca di un segno che vuole adesso “ingrandito”, e inteso a creare, nello spazio d’una tela più sgombra e governata dal bianco, le consuete, fantasticate immagini celesti, o invece aggregati plastici che ambiscono, quasi, a farsi figurali. Le sue opere mature, esposte sempre più spesso alla Biennale di Venezia, ebbero finalmente spazio proprio in quella prestigiosa sede in una personale nel 1966, sancendo definitivamente il profilo artistico di Antonio Sanfilippo nella compagine artistica internazionale. Queste le premesse per l’attuale mostra temporanea alle Fabbriche Chiaramontane agrigentine, dove i dipinti degli anni Sessanta hanno trovato un rinnovato impulso divulgativo, alla presenza delle maggiori opere conservate nelle collezioni siciliane sia pubbliche che private, per una fruizione esclusiva di inediti, mai esposti prima d’ora pubblicamente. La mostra resterà aperta fino al 13 Gennaio 2013. Orari d’apertura: 10-13 e 16-20, tutti i giorni escluso il lunedì.