LE TELE DI PIETRO BARBERA

LE TELE DI PIETRO BARBERA

LE TELE DI PIETRO BARBERA

IL LEVIATANO

E` PAOLO BURGARELLA il vincitore del Concorso bandito per Pasqua 2012 da Pietro Barbera per il suo vinarello-acquarello, andato in omaggio a chi ha saputo dare il titolo e la migliore interpretazione alla sua tela. Ecco qui di seguito il commento premiato, che più che un commento sembra proprio una bellissima critica artistica, degna di un professionista. "Leviatano è nel mito il nome di un mostro marino dalla leggendaria forza voluto per volontà di Dio. Nell`acquerello infatti si contrappongono il nero/grigio ed il giallo riprendendo l`ancestrale dicotomia tra bene e male, divinità-mostro. Il Leviatano è pertanto un mostro: egli è l`homo economicus, l`uomo contemporaneo che ha perso la sua essenza divina. Un uomo che alienatosi dalla sua primordiale natura è diventato un essere mostruoso giacché nessuno sulla terra è pari a lui, fatto per non aver paura. Lo teme ogni essere più altero; egli è il re su tutte le bestie più superbe` (cfr. Giobbe 41). Un mostro che professa la sola fede dell`economia e degli affari, e si crede onnipotente, poiché è convinto di dominare il mondo con la propria tecnologia, frutto essa stessa del progresso. Nell`acquerello infatti `il mostro` con i suoi tentacoli cerca di appropriarsi di tutto lo spazio che lo circonda, con la consapevolezza di essere il re della natura e del mondo. Ciò viene plasticamente e deliziosamente rappresentato con la prevalenza del colore grigio e nero (che rappresenta l`entità corporale del mostro) in contrapposizione con il giallo simbolo della luce e della dimensione primordiale, della natura, in cui tutto ebbe inizio: il Leviatano sta trasformando in nero tutto ciò che re prima luce ed armonia. Un uomo dunque onnipotente quello tratteggiato in questo acquerello `un mostro` che ha perso il rispetto della natura, di Dio e della Storia: un mostro saccente e tracotante che ha ucciso la sua essenza di uomo facendosi a pezzi, a briciole. Un uomo che ha anteposto gli interessi economici dell`economia e della guerra a quelli della spiritualità e della solidarietà non riconoscendo più il fratello. Il mostro si è insanguinato uccidendo alla fine se stesso imbrattandosi i tentacoli di sangue. Ma ci possiamo chiedere: la storia permetterà che ciò si ripeta, potrà legittimare un così atroce stupro della natura? Bene... l`occhio che guarda all`interno del cuore del Leviatano è quello della ragione che governa il Mondo (cfr. Hegel), quell`entità superiore che rimane al centro del cosmòs che assiste attonita all`autodistruzione del Leviatano ricordandogli, allo stesso tempo, che il suo delirio d`onnipotenza dovrà fare i conti con la storia..." L`autore motiva la sua scelta dicendo: "Ho premiato il titolo e soprattutto il commento di Paolo, poiché ha saputo vedere e intuire, il significato della mia rappresentazione della attuale realtà, dove l`uomo è piegato al `mostro` rotante dell`economia che falcia sogni e speranze. Paolo va oltre l`intenzione dell`artista, dando una sua personale, articolata e profonda interpretazione, degna di un grande critico d`arte. Un plauso va ai numerosi partecipanti, facendomi pervenire i loro titoli e commenti, spero mi perdonino per la mia scelta, nulla sminuendo alle loro lodevoli parole espresse per la mia opera"

Pubblicità Elettorale