ENTE LUGLIO MUSICALE TRAPANESE, "CARMINA BURANA"

ENTE LUGLIO MUSICALE TRAPANESE, "CARMINA BURANA"

ENTE LUGLIO MUSICALE TRAPANESE, "CARMINA BURANA"

Domani, 7 febbraio alle 20:45 presso il Teatro di Tradizione Tito Marrone

"CARMINA BURANA": uno spettacolo tra i più belli della danza italiana, con la regia e la coreografia di MAURO ASTOLFI . Musiche di Karl Orff e Antonio Vivaldi e i danzatori dello Spellbound Dance Company. Poesia, musica e danza ricche di una dirompente vitalità e ritmo. Ispirandosi ad un’antica raccolta latina di carmi musicati risalenti al XII sec., e rispettando i tre argomenti sacri e profani dei “Carmina”, Astolfi con il suo balletto, rappresenta la condanna contro la corruzione della Chiesa, l’esaltazione dell’erotismo dell’amore, con un’aggressione maschile su un corpo femminile sotto la pioggia battente ed infine i vizi del vino e del gioco ambientati in una taverna, luogo di sfrenati piaceri. Testo antico e coreografia all’avanguardia dei tempi. Servendosi di destrissimi ballerini, il regista riesce ad esprimere un nuovo linguaggio del corpo. Con movimenti veloci e sinuosi, come scivolando nello spazio, i danzatori, volteggiando con grande leggerezza, riescono a comporre e scomporre figure, disegni, linee sotto gli occhi dello spettatore, che rimane ammaliato da tanto dinamismo e leggiadria. I “Carmina Burana” (attualmente custoditi nella Biblioteca Nazionale di Monaco di Baviera) furono ritrovati in un’Abbazia tedesca, trascritti da monaci amanuensi, che avevano riportato anche delle tracce musicali di alcuni di essi. Nel 1937 il musicista tedesco Carl Orff musicò alcuni dei Carmina scegliendo una melodia nuova e dinamica, a cui il corpo del ballo è riuscito ad adeguarsi, rendendone giustizia. Ma la novità apportata dal direttore artistico sta nell’aver scavalcato i tempi con le musiche, aggiungendo le settecentesche melodie di Vivaldi ed infine quelle di Caracciolo. Ecco perciò gli elementi dell’opera: un corpo di ballo che si esprime con le forme contemporanee, una musica che spazia nei tempi, un testo antichissimo ed infine la nuda scenografia. Scenografia essenziale, costituita da un lungo tavolo su cui i corpi si distendono, si cercano, si aggrediscono, scivolano, muoiono e risorgono. Ed un grosso armadio, da cui i corpi entrano ed escono, disponendosi abilmente sempre in nuove trasfigurazioni, talvolta audaci, sconce ed anche, perché no, burlesche. Spettacolo unico: immagini, passioni, suggestioni sul palcoscenico della vita umana

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