LA MEDICINA NEL MEDIOEVO

LA MEDICINA NEL MEDIOEVO

LA MEDICINA NEL MEDIOEVO

Il primo ospedale: il Monastero

-Rhazes cura un piccolo malato - Il Monastero fu il primo luogo di accoglienza e cura del Medioevo, allorché l’Europa tornò indietro di molti secoli quando crollò l’Impero Romano! In quel tempo quasi tutte le conoscenze del sapere antico andarono distrutte insieme al benessere materiale, alla solidarietà sociale e alla comunanza religiosa, che avevano caratterizzato l’Impero dei Romani. Una catastrofe! Furono le Crociate, nel X e XI sec, che diedero inizio alla ripresa dei contatti con il mondo islamico. Si riversò così in Europa insieme a malati e feriti delle guerre crociate, un grosso patrimonio culturale con una gran quantità di testi e di conoscenze. I Monaci accolsero gli uni e gli altri. Salvarono, senza alcun pregiudizio, le antiche opere scientifiche legate alla medicina in tutte le sue forme (magica, ieratica, empirica). Nacquero, così, le prime forme di Assistenza Sanitaria e i primi Ospedali (compreso l’Ospedale di Trapani, che si trovava proprio sulla strada di ritorno dei Crociati) con la figura del "Monaco Infermieris", che si prese cura dei viandanti, pellegrini e malati. I vegetali furono usati come terapeutici e furono gli stessi monaci a trasmettere le pratiche della medicina antica alla gente. Il famoso monastero di San Gallo (Svizzera) nell’820 aveva 6 camere per i malati, una farmacia, un alloggio per i medici ed un giardino di erbe medicinali. Ma il contributo più importante nel campo della medicina i Monaci lo diedero recuperando l’opera della cultura arabo- islamica. Gli Arabi avevano fatto tesoro della scienza medica dei popoli orientali, non solo greci e latini, ma anche assiri, ebrei, persiani ed indiani e contribuirono essi stessi al miglioramento della medicina, introducendo nuove piante officinali, come l`anice, la cannella, la rosa, il sandalo, la zucca, la noce moscata. Si resero necessarie, perciò, le traduzioni dei testi dall`arabo in latino, e nelle scuole medievali del Trivio e del Quadrivio, per la prima volta, venne inserita tra le vecchie discipline dell’insegnamento romano la Medicina con il nome di FISICA. In Italia, la scuola medica più importante fu quella di Salerno. Era un ambiente culturalmente molto aperto: Greci, Latini, Monaci, Arabi ed Ebrei lavoravano insieme scambiandosi esperienze ed opinioni. Il re Ruggero II di Sicilia, fu il primo statista che nel 1140 introdusse l’esame di stato per i medici. Nel 1231, per opera di Federico II, fu obbligatorio conseguire in questa Scuola la laurea in medicina, prima di praticarla. E’ da questo punto che l’Europa si avviò a spiccare un grosso salto in avanti e a costruire il suo avvenire, usando proprio gli strumenti che le avrebbe dato “l’Oscurantismo Medievale”: la conservazione del pensiero antico, nel campo della filosofia, della scienza e della medicina e soprattutto l’opera di accoglienza,che arricchì e fece crescere la cultura occidentale. Il Maestro dei medici medioevali: Rhazes Abu Bakr Mohammad Ibn Zakariya al-Razi (nato a Rey nei pressi di Bagdad 864 - 930), noto in latino col nome di Rhazes(letteralmente della città di Rey), fu scienziato, medico, chimico e filosofo persiano. I suoi scritti furono tradotti in latino da Gherardo da Cremona. Come quasi tutti i medici del suo tempo, viaggiò moltissimo per curare i malati, ma anche per conoscere e studiare i diversi metodi di cura presenti in ogni paese. Considerò la Medicina una missione e si dedicò con umiltà e compassione alla cura delle malattie sia dei poveri che dei principi. Di primaria importanza, fu per lui, il dialogo tra medico e paziente. Nella cura medica si basò soprattutto sulle sue osservazioni cliniche e mise in pratica il metodo ippocratico assente da dogmatismi. Divenne Medico Capo dell’Ospedale di Bagdad e molti medici vollero diventare suoi allievi. Diverse furono le malattie che lui scoprì, tra cui l`asma allergica. Fu il primo a capire che la febbre era un meccanismo di difesa naturale del corpo umano. Ci diede la prima descrizione scritta del vaiolo. Scoprì l`impiego dell`alcool in medicina e fu il primo a preparare l’acido solforico. Inventò diversi farmaci (unguenti a base di mercurio) e diversi utensili (mortaio, ampolle, spatole) che vennero usati fino al XX. Più i suoi studi andavano avanti, più si rendeva conto del limite umano nella conoscenza medica, perciò raccolse, in un manuale comprensibile a tutti, i rimedi da lui conosciuti per le malattie più comuni: “Man la yahduruhu Tabib” (Ciò che un medico deve conoscere) e lo dedicò a tutti i poveri, perché lo consultassero. Scrisse il primo trattato sull`allergia e l`immunologia e raccolse in un libro tutte le sue scoperte e le sue esperienze mediche: Al-Hawi (Il libro che raccoglie le notizie sulla medicina). Questa monumentale enciclopedia in nove volumi venne conosciuta in Europa anche con il titolo di Continens Liber e gli valse la nomina di “Medico più Grande del Medioevo”. Cosciente della imperscrutabilità di molte malattie, questo Maestro della Medicina ci lasciò un grande ammonimento, che dovrebbe far riflettere molti medici moderni: “La verità in medicina è un obiettivo irraggiungibile, e l`arte descritta nei libri è ben lungi dalla conoscenza di un esperto e saggio medico”.