TRATTO DA UNA DEDICA AD "ALDO"

TRATTO DA UNA DEDICA AD "ALDO"

TRATTO DA UNA DEDICA AD "ALDO"

Le poesie di Pino D`Angelo

Aldo era un orso, era un cane, era il vento, uno scoglio in attesa del tempo buono, un vagabondo dell`alba silente, un traghettatore dei tramonti colorati, prima che uno spicchio di luna lo ricongiungesse al cielo stellato con le note di una chitarra discreta, "Stardust", accarezzata sulle corde. Com un orso nel suo habitat felice, silenzioso rimaneva in ascolto a osservare l`onda del mare che muove i pensieri in proiezioni fluide e ripropone infiniti rivoli di vita sotto il sole scalpitante dell`estate. Da dentro i tracciati invisibili del suo territorio liquido come un cane annusava gli umori e gli afrori dell`attimo, ne coglieva i sapori più reconditi e inavvertibili, nel respiro del vento benefico mentre attento il suo sguardo sostava sul confine dell`infinito orizzonte. Aldo era un vento che non vuole la tempesta ma soltanto il respiro che basti alle vele, era uno scoglio in attesa del tempo buono per aggrapparsi al calore del sole. Aldo era un faraglione in attesa dei marosi per potersi tuffare e riemergere. Aldo era un pesce. Una riva negata al navigante stolto, un fondo marino inesplorato eppure vicino e avvertibile fino a rassicurarti, un veliero d`oceano amico dove gli abissi hanno i profumi di casa. Aldo era un pirata moro scantonato in incursioni metafisiche sulla terraferma, alla cerca della sua donna bianca che gli consentisse le scorrerie che il mare non vuole conoscere. Un marinaio imprestato alle notti sussurrate tra mura domestiche e note di chitarra. Aldo era una torre d`avvistamento sulla scacchiera dei venti, un presentimento di onda lunga nel maestrale della pesca notturna. Una chitarra sospesa... Foto: Trapani, il mare di tramontana

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