Una pergamena e un disegno originale del campanile dell`ex matrice
Due importanti privilegi rilegati in pergamena (attribuiti alla città di Caltagirone nel XVI e nel XVII secolo) e altro materiale documentario, fra cui il disegno originale del campanile e della cupola della Chiesa ex Matrice (opera dell’architetto Venanzio Marvuglia), sono stati ritrovati, a Palazzo dell’Aquila, nel corso di ricerche nell’archivio storico comunale (responsabile del servizio Enzo Nicoletti) effettuate dai geometri Luigi Giaquinta e Rossella Bizzini e dalle componenti dell’apposito gruppo costituito dal Comune (Alda Parlabene, Enza Chiarandà e Daniela Avila). Si tratta del privilegio con cui, il 26 agosto 1559, il viceré don Ioan de La Cerda concesse alla città il mero e misto imperio (vale a dire il potere per i giudici di Caltagirone di occuparsi anche dei reati più gravi, generalmente riservati alla Corte regia) e del privilegio con cui, il 17 marzo 1622, il viceré Emanuele Filiberto concesse il Bussolo per l’elezione degli ufficiali (che consentiva a Caltagirone di designare autonomamente senatori e magistrati) e l’istituzione dello Studio gesuitico, che segnò l’atto di nascita dell’Università a Caltagirone, con l’apertura ufficiale dei corsi nelle facoltà di Giurisprudenza, Medicina e Teologia. La presenza dell’Università si protrasse per più di un secolo e mezzo: sino al 1777, data a partire dalla quale rimase, però, un’accademia degli studi, in funzione sino all’Unità d’Italia, dopo la quale si trasformò nell’attuale liceo classico “Bonaventura Secusio”. “I privilegi – sottolinea Giacomo Pace Gravina, ordinario di Storia del diritto italiano a Messina – rappresentano la nostra storia e la nostra memoria, ma anche i titoli giuridici dell’enorme patrimonio fondiario del Comune di Caltagirone. In particolare, i due privilegi ritrovati si riferiscono alla fase matura delle istituzioni calatine riguardo all’amministrazione della giustizia, all’elezione dei magistrati e all’apertura dell’Università”. “Proseguiamo nell’opera di valorizzazione del passato – afferma il sindaco Francesco Pignataro – Investire sulla memoria significa, infatti, salvaguardare l’importante storia della nostra città e trasmetterla alle giovani generazioni perché ne traggano utili spunti per il presente e il futuro. Stiamo inoltre pensando di realizzare un archivio digitale – aggiunge Pignataro – per permettere al pubblico una fruizione migliore e interattiva di questo significativo patrimoni