LA CULTURA SOSPESA

LA CULTURA SOSPESA

LA CULTURA SOSPESA

Venerdì 23 febbraio, incontro presso l’Associazione della Stampa Siciliana di Trapani sul tema Cultura.

A Napoli esiste il caffè sospeso: qualcuno di buona volontà paga e lascia un caffè a disposizione di sconosciuti che ne possano usufruire.

L’altra sera, presso l’Assostampa Trapani, in  una sala gremita, c’è stato un incontro sul tema Cultura, sul come viene vissuta dalla gente e dagli organi di stampa, giornalisti in primo luogo. E’ stata scoperta, inoltre, un targa in ricordo del giornalista Giovanni  Ingoglia, scomparso nel 2021.

I relatori, con la moderazione di Mariza D’Anna, hanno raccontato le loro esperienze giornalistiche. Ovviamente, si è parlato di come nel corso del tempo la comunicazione  abbia cambiato i metodi di diffusione, dalla carta stampata agli attuali giornali online, social compresi.  E’ intervenuto il giornalista Giuseppe Ardica che,  in videoconferenza, ha tracciato il suo percorso giornalistico a Roma  e la sua scelta di tornare in Sicilia.

Luigi Biondo, direttore del Parco archeologico di Segesta, ha fatto il punto sulle attività svolte nel Parco con le recenti scoperte di siti che probabilmente non sono ancora a conoscenza del grande pubblico, ha parlato delle problematiche  di gestione dei siti archeologici e quindi culturali, dI una organizzazione più efficiente ed efficace per legare il fatto culturale alla presenza di persone e quindi di turisti, cercando di “allungare” il tempo dedicato alle nostre “bellezze” da parte dei visitatori. Ha portato  come esempio la Alhambra di Granada(Spagna), dove la presenza di visitatori viene scaglionata per consentire  una migliore visione del sito con ripercussioni positive per la conoscenza e per un turismo meno”toccata e fuga”, il tutto con l’offerta di servizi adatti ad un pubblico più presente ed interessato.

Margherita Giacalone, già direttrice della  Fardelliana, ha sottolineato come il nostro bene librario e non solo, sia forse più conosciuto all’estero(Inghilterra), dove hanno apprezzato in molti il patrimonio conservato nella nostra Biblioteca(170.000 volumi e tanto altro), tesori che probabilmente i nostri concittadini non conoscono: mancanza di comunicazione ?

Quindi , Ernesto Di Lorenzo, editore e giornalista di Alcamo,  ha portato la sua testimonianza ai presenti, esibendo  le terze pagine, cosiddetti elzeviri, di giornali nazionali e non, quando la cultura era trattata in maniera diversa da oggi, ed aveva tanto più spazio nelle pagine dei quotidiani.

E allora, mi sono ricordato di una pubblicazione (1984) dell’INDA, Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa, dove si celebravano  i settant’anni di spettacoli classici, con a guida il prof. Giusto Monaco, che ho avuto modo di conoscere e apprezzarne le qualità a Trapani, durante un convegno. Ed a Siracusa ci sono andato tante volte per assistere agli spettacoli, rendendomi conto di come, anno dopo anno, con tutte le immancabili problematiche, Siracusa ed il suo Teatro siano diventati il polo di attrazione internazionale di spettacoli classici, con la presenza di migliaia di spettatori provenienti da tutto il mondo.

Ecco  “la cultura sospesa”. La stampa dovrebbe essere più presente  nel Territorio e  lasciare  una traccia più concreta  per portare avanti la CULTURA  e tutte le sue manifestazioni, utilizzando la carta stampata ed anche le moderne tecnologie che nel tempo hanno cambiato la “lettura  della gente.

 

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