ANTONIO LIGABUE E CARLO CARRA' - MOSTRA BIPERSONALE

ANTONIO LIGABUE E CARLO CARRA' - MOSTRA BIPERSONALE

ANTONIO LIGABUE E CARLO CARRA' - MOSTRA BIPERSONALE

Palermo, sabato 13 maggio "Centro d'arte Raffaello" via E. Notarbartolo, ore 18:00.

“Detto per inciso” è il titolo della bipersonale dedicata ad Antonio Ligabue e Carlo Carrà, due capisaldi del panorama artistico del ventesimo secolo.

Un nuovo importante appuntamento per il “Centro d’arte Raffaello” diretto da Sabrina Di Gesaro, che conferma l’altissima qualità della propria proposta culturale. 

L’esposizione sarà curata dal critico d’arte Giuseppe Carli.  

L’evento si caratterizza anche per la dimensione istituzionale: “Detto per inciso”, infatti, è inserita nel calendario della dodicesima edizione del Festival “Settimana delle Culture Palermo 2023”.

E' una collezione, raccolta nel corso di tanti anni di attività, composta da dieci incisioni a punta secca di Antonio Ligabue, tutte realizzate tra il 1960 e il 1966, e otto incisioni a punta secca di Carlo Carrà, risalenti all’arco temporale compreso tra il 1922 e il 1924.

Essa comprende inoltre otto disegni, sempre di Carlo Carrà, che si collocano tra il 1927 e il 1945.

Opere prestigiose, pubblicate in svariati cataloghi, pressoché esaurite, edite con tirature limitate, numerate e firmate dagli stessi artisti.

“Mettere a confronto due artisti del calibro di Carlo Carrà e Antonio Ligabue – commenta il curatore Giuseppe Carli – è come cogliere l'essenza del concetto filosofico cinese di Yin e Yang, una continua dualità che non rappresenta la netta divisione bensì la necessità di contaminazione”.

“Nessuna cosa – spiega il critico d’arte  – può essere completamente Yin o Yang : essa contiene il seme per il proprio opposto”.

Così nasce la volontà di accostare questi due Maestri del Novecento europeo che si sono distinti e affermati proprio grazie all’invenzione di un nuovo linguaggio in pittura e scultura ma, non di meno, nei bozzetti, nei disegni e nelle incisioni, ed è proprio nelle opere grafiche che si riesce a rintracciare il loro comune denominatore. “Traducendo e parafrasando i segni incisi di Carlo Carrà e Antonio Ligabue –   sottolinea Giuseppe Carli –   è possibile dedurre che gli elementi loro comuni sono la visione del nuovo, unica esigenza impellente nella loro arte, e la consapevolezza del ricambio compulsivo: ovvero, quell’istanza di sostituzione che necessita, per entrambi, di un aspetto fresco e sempre attuale che lasci un segno indelebile”.

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