ART NOUVEAU WEEK LA SESTA PASSEGGIATA A TRAPANI

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Casa Agueci in Via San Michele

Nel panorama liberty trapanese del tutto originale è la facciata di Casa Agueci in via San Michele, che con i suoi freschissimi mazzi di fiori sulle aperture ci fa gustare a pieno lo stile floreale.
A fare costruire l’edificio, per propria dimora, fu Antonio Agueci che nel 1907 acquistò il terreno, come si ricava dall’atto notarile posseduto dagli eredi.
La facciata ha uno sviluppo maggiore in verticale con due aperture per piano, poste in rigorosa simmetria, ed è ravvivata dai dettagli decorativi che ne fanno un raffinato esempio di art nouveau. 
Elementi qualificanti sono infatti i mazzi di fiori posti sopra gli architravi dei portali del pianoterra e delle aperture dei due piani superiori.
I portali che si aprono tra le bugne della zoccolatura hanno motivi ornamentali identici e terminano entrambi con un ricco mazzo di fiori stilizzati, a otto petali, sviluppato in orizzontale.
Altro elemento qualificante è la raffinata inferriata, formata da linee mosse, a colpi di frusta, che fa da contorno ad un portoncino di legno attorno al quale il ferro battuto, dopo una curvatura ampia, si torce in repentini scatti di curvatura più stretta e, nella parte mediana, in alto, si attorciglia attorno alla lettera A, iniziale del cognome Agueci.
Questa particolare soluzione d’ingresso risulta unica in ambito cittadino ed introduce un elemento insolito nel lessico locale.
Il motivo del mazzo di fiori si ripete anche sulle aperture del primo e del secondo piano; qui però i fiori sono a tre petali e formano una composizione che risulta più sciolta, meno stilizzata e rigorosa.
Un fregio di elegante disegno completa la facciata e fa da coronamento all’edificio con le metope floreali, le mensole e le piastrelle policrome che creano gradevoli effetti chiaroscurali.
Non conosciamo il nome del progettista ma talune analogie formali con il prospetto di Casa Occhipinti, come la collocazione delle composizioni floreali sopra le aperture e le cornici dei portali, inducono ad attribuire all’ingegnere Giuseppe Manzo la concezione generale dell’edificio.
Il fregio con metope decorate, posto a coronamento, richiama inoltre simili soluzioni adottate in altri palazzi cittadini.
L’interno, tra arredi e dettagli liberty, conserva ancora al primo piano, un soffitto gradevolmente ornato da linee eleganti e composizioni di foglie e fiori.
Lina Novara

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