IL RITO DELLA DISCESA DALLA CROCE IN SANTA MARIA DI GESU`

IL RITO DELLA DISCESA DALLA CROCE IN SANTA MARIA DI GESU`

IL RITO DELLA DISCESA DALLA CROCE IN SANTA MARIA DI GESU`

Il Venerdì Santo, prima dell`uscita dei Misteri

Il Venerdì Santo, prima dell’uscita dei “Misteri”, presso la chiesa di Santa Maria di Gesù, appartenuta ai Frati Francescani Minori Osservanti, si svolge il rito della Discesa della croce, una suggestiva e partecipata funzione religiosa che, dopo la liturgia, prevede la deposizione dalla croce della statua del Cristo, la sua collocazione in un lenzuolo e dopo, una breve processione per le navate della chiesa, la venerazione di Gesù Morto. A tale rito è destinato un Crocefisso in cartapesta, che, per le caratteristiche formali e stilistiche, riconduce alla scultura devozionale siciliana di fine secolo XVIII-inizi XIX. La singolarità di questa scultura sta nell’essere dotata di braccia e testa snodabili, proprio in funzione della sacra rappresentazione durante la quale il simulacro di Cristo, tolti i chiodi da mani e piedi, viene staccato dalla croce e deposto in una lettiga. Si tratta quindi di un tipo di scultura che appartiene alla tipologia dei cosiddetti “crocefissi animati” messi in relazione con le pratiche liturgiche, che permetteva di avere una rappresentazione naturalistica e patetica, anche per l’inserimento di occhi vitrei e di taluni accorgimenti scenici come il versamento delle lacrime. Le ragioni della nascita di questo particolare rito vanno ricercate nella vita religiosa di alcuni laici che già nel XIII secolo avevano cominciato a riunirsi in confraternite e che, sulla scorta della spiritualità francescana, ponevano al centro della vita associativa la memoria della passione di Cristo facendone il modello delle loro azioni in seno alla comunità. Alcuni riti erano riservati solo ai confratelli, mentre altre, come le rappresentazioni, erano pubbliche: una di queste era lo “scavigliamento” di Cristo dalla croce che prevedeva l’uso di un crocifisso snodabile. Una particolare devozione per la passione di Cristo, ed in particolare per il Crocifisso raffigurato nella sua piena e dolorante umanità, avevano i Frati Francescani Minori Conventuali Osservanti, in linea con la spiritualità dell’Ordine che storicamente ha il merito di aver introdotto nella coscienza del popolo cristiano la pratica religiosa della Via Crucis. Proprio nel chiostro del convento dei Frati Osservanti di Trapani, attiguo alla chiesa di Santa Maria di Gesù, dal 1743 aveva sede l’oratorio della Congregazione della Via Crucis alla quale, assieme ai Francescani, si deve la pratica del rito nell’intento di suscitare pietas e sentimenti devozionali. Lina Novara

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