I RITI DELLA SETTIMANA SANTA

I RITI DELLA SETTIMANA SANTA

I RITI DELLA SETTIMANA SANTA

Da Martedì a Domenica di Pasqua

Nel periodo che dalla Domenica delle Palme va al Sabato Santo, si svolgono a Trapani dei riti antichi legati alla Passione di Cristo. Il martedì va in processione un dipinto, comunemente denominato Madre Pietà dei Massari, che raffigura la Vergine Addolorata, a mezza figura, avvolta in un manto blu. Il mercoledì è invece la volta della Madre Pietà del Popolo, un’opera molto simile alla precedente e dalle stesse caratteristiche iconografiche. Il venerdì, oltre alla tradizionale processione dei Misteri che vede sfilare per le vie cittadine diciotto gruppi scultorei in “legno tela e colla”, raffiguranti episodi della Passione di Cristo, seguiti dai simulacri di Gesù nell’urna e dell’Addolorata, si svolge nella chiesa di Santa Maria di Gesù la suggestiva e commovente Discesa dalla Croce: il Crocefisso destinato a tale funzione religiosa è un raro esempio, in ambito cittadino, di Crocefisso snodabile in cartapesta. Dopo avere celebrato la Passione di Cristo con i riti della Settimana Santa, il giorno di Pasqua, dal 2007 la Chiesa di Trapani celebra la Resurrezione portando in processione il Cristo Risorto, una statua realizzata con la stessa tecnica del legno tela e colla con la quale sono eseguiti i Misteri. In questi riti di antica tradizione, in cui vengono utilizzati dipinti e sculture, le opere d’arte si adattano alle esigenze della fede e della liturgia e si inseriscono in uno spazio o in una azione drammatico-teatrale per rappresentare un avvenimento nel suo svolgersi finalizzato a facilitare il fedele ad immedesimarsi e a commuoversi. Naturalmente la maestria dell’artista sta nel far sì che la rappresentazione da lui creata riesca a rendere, espressivamente, il più possibile i sentimenti idealizzati dal credente. L’Addolorata, soggetto dei due dipinti portati in processione, corrisponde alla Mater dolorosa che, pur non avendo riscontri nei passi evangelici, trova riferimenti in una tradizione devozionale iniziata già alla fine dell’XI secolo e affermatasi particolarmente nel XIII, periodo in cui sorsero diversi santuari in suo onore e furono composte le prime opere a Lei ispirate, come le «Laudi». Si deve soprattutto a Sant’Anselmo e San Bernardo il diffondersi di questa forma devozionale che prevedeva la venerazione di Maria come madre nel suo pianto accorato ai piedi della Croce. Il Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius, scritto da un anonimo, fu una delle prime composizioni dedicate al “Pianto della Madonna”, che avrebbe trovato espressione nelle Laudi popolari e nei Misteri del tempo. Ad Jacopone da Todi viene attribuito lo Stabat Mater, un componimento poetico-musicale e liturgico del XII secolo, che veniva recitato o cantato durante la celebrazione eucaristica, prima della proclamazione del Vangelo. Si tratta di una struggente meditazione sul dolore di Maria ai piedi della Croce. Al celebre testo dello «Stabat Mater» si sono ispirati musicisti di ogni epoca e la Vergine Addolorata, durante il corso dei secoli, è stata il soggetto di tante opere pittoriche e scultoree di grandi maestri, tutti impegnati nell’esprimere la grande sofferenza di Maria. La sacra raffigurazione della Mater dolorosa è legata alla pratica devozionale, soprattutto delle madri, di confrontarsi con il dolore di Maria, compatendone le sofferenze e trovando conforto per le proprie tramite la pietà, l`immedesimazione e la preghiera, ispirate dalla sacra immagine. Il termine Pietà fa quindi riferimento al coinvolgimento emotivo e non al soggetto iconografico che invece rappresenta Maria con il corpo di Cristo morto sulle gambe, sorto nel secolo XIV in Germania dove venne definito Vesperbild, “immagine del Vespro”, ovvero immagine di Maria che tiene in grembo il figlio morto, alla quale si rivolgevano preghiere, soprattutto all’interno dei conventi. Lina Novara

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