RITORNO A PALAZZO BRANCIFORTE

RITORNO A PALAZZO BRANCIFORTE

RITORNO A PALAZZO BRANCIFORTE

Attraverso i luoghi della storia, della cultura, delle arti e delle tradizioni del popolo palermitano.

Le voci mi hanno accompagnato lungo il percorso della visita al palazzo “E un incendio avvolse tutto, facendo crollare il piano dove c’era il magazzino dei panni. E tutto fu ricostruito – continuava – e gli operai, che dovevano avere un peso ed un’altezza idonea, percepivano l’indennità di “scimmia”, per non fare crollare tutto, se pesavano troppo.” E i pupi mi guardavano e mi gridavano “Siamo i pupi figli di Cuticchio e dobbiamo tanto pure ai bambini che suonavano le dieci melodie del piano a cilindro. Le senti le voci degli angeli ?. E lo sai perché noi pesiamo molto meno dei nostri cugini catanesi ?”- e aggiungevano – “ Li vedi i Beati Paoli e il brigante Musolino ? Guarda meglio e vedrai Santa Rosalia e se non sai leggere, non ti preoccupare, ci sono i cartelloni con le figure, con i pupi vestiti con abiti rinascimentali… trecentosessantuno puntate di due ore ciascuna durano le gesta di Carlo Magno e dei Paladini…interpetrati dalla famiglia Cuticchio,” Un boato proveniente dall’esterno mi scosse e realizzai il luogo, avevo sognato ad occhi aperti, senza dormire. Queste erano le voci del palazzo Branciforte, che fu la sede del “Monte della Pietà per la Pignorazione” che mi hanno trasmesso la storia e l’anima dei palermitani con Santa Rosalia ed i Beati Paoli e adesso, dopo i bombardamenti, incendi, adattamenti e trasformazioni mi accoglieva al suo interno, con i suoi “pupi”, briganti e santi, nel cuore di Palermo. Cinquemilaseicentocinquanta metri quadri di superficie, riadattati a centro culturale dall’architetto Gae Aulenti, con le sue collezioni archeologiche e le maioliche(4751 reperti), e le collezioni filateliche e numismatiche(monete siciliane dell’età medievale e moderna, dagli Aragonesi ai Borboni con circa sei secoli di produzione delle Zecche di Sicilia, dal 1282 al 1836, anno dell’ultima coniazione) con il famoso mezzo tarì di Ferdinando il Cattolico e il due tarì di Filippo IV e le sculture. E che dire della Biblioteca con i suoi 50000 volumi e gli straordinari ambienti del Monte di Santa Rosalia, particolare esempio di architettura lignea, sede di mostre d’arte temporanee. L’Auditorium Branciforte, dotato di quanto necessario(attrezzature tecnologiche), per convegni ed eventi culturali. Al piano terra, la Città del Gusto con la famosa scuola di cucina del Gambero Rosso e il Ristorante Branciforte. E, a difesa del palazzo di Nicolò Placido Branciforte Lanza conte di Raccuja, i Paladini di Francia: 109 pupi dono della famiglia Cuticchio, pupari d’eccellenza.