PALERMO:

PALERMO:

PALERMO:

Mostra fotografica dal 26 gennaio al 10 febbraio alla Galleria FIAF di Palermo.

Patrizia Galia è una fotografa nata ad Erice, dove vive, in Sicilia. Fin dall’infanzia, sviluppa una passione per il disegno e la pittura, ma la fotografia diventa la sua vera passione, sperimentando con la fotocamera del padre. Il suo lavoro si concentra sulla documentazione della realtà a cui appartiene, con una narrazione cruda e priva di fronzoli, evidenziando la quotidianità degli eventi, i gesti ordinari e i volti della gente comune.  La sua dedizione alla cultura e alle tradizioni della sua terra si riflette in progetti come “La mia Gente”, una serie di ritratti, e “Nel nome del Padre”, che esplora il ruolo dei bambini nelle processioni religiose siciliane. Galia manifesta un forte senso di appartenenza alla sua comunità, influenzando il suo sguardo intimo e partecipativo, come dimostrato nel progetto 'Monstrum', dedicato a Erice, dove vive. Per quasi vent'anni, con il progetto Salanitro, documenta il lavoro dei salinari nella Riserva delle saline di Trapani, testimoniando i cambiamenti in un'attività secolare e la scomparsa del patrimonio di tradizioni e cultura ad essa associate. La sua formazione è stata curata attraverso la partecipazione a master con rinomati fotografi come Tony Gentile, Letizia Battaglia, Dario De Dominicis, Fabio Moscatelli, Stefano Mirabella, Angelo Turetta e Tony Thorimbert. Patrizia Galia descrive il suo lavoro come un modo di dare concretezza visiva alla sua immaginazione e alle sue percezioni, sottolineando che è diventato più una necessità che un desiderio. Il suo percorso fotografico la porta a esplorare la sua identità, la sua vita e la sua cultura attraverso uno sguardo intimo che rivela la bellezza e l'emozione nelle sfumature crude e amare della realtà.  La prossima esposizione delle sue foto avverrà a Palermo dal 26 gennaio al 10 febbraio 2024, alla Galleria FIAF, sul tema “Underwater”, trattasi di  un lavoro iniziato molti anni fa, in una stagione della vita, di intensa ricerca e sperimentazione, accompagnandola nel tempo, mutando forma e sostanza, assurgendo a espressione intimista. Nel tempo la pioggia si è mostrata come materia isolante, conducendo ad una visione inconsueta del paesaggio siciliano lontano dalle immagini abbacinanti, sature, chiassose dell’iconografia turistica, per poi implodere in una percezione di solitudine e astrazione. Si sviluppa in contesti urbani e rurali senza distinzione, disfacendo le geometrie in percorsi tortuosi, in punta di piedi, come uno spettatore che silenziosamente osserva. Patrizia afferma: “oggi mi conforta l’intimo sollievo di una giornata di pioggia, come se tutto intorno a me si raccogliesse in posizione fetale, ad assorbire la vita”. Una dimensione privata, silenziosa, permeata di ombre profonde e riflessi scintillanti. Temporali e schiarite cristalline, respiri ancestrali, infiniti. Acqua che ripara ferite nascoste, che leviga le croste, acqua che rigenera, che lava le memorie. Inconsueta e provvidenziale, restituisce attimi di pace, filtra e confonde.

Pietro Barbera

 

Sfoglia la Fotogallery dell'articolo