SEGESTA - ISLAM E CRISTIANESIMO CROCEVIA DI CULTURE

SEGESTA - ISLAM E CRISTIANESIMO CROCEVIA DI CULTURE

SEGESTA - ISLAM E CRISTIANESIMO CROCEVIA DI CULTURE

Per le giornate europee dell'archeologia del 16, 17 e 18 giugno.

Mai come in questo momento, si deve immaginare un Mediterraneo complesso, crocevia di culture che, pur nella loro unicità e linguaggio, riescono ad entrare in connessione tra loro e trovare infiniti punti di contatto. In particolare Islam e Cristianesimo in Sicilia riescono a sovrapporsi, integrarsi, abbracciarsi: un nuovo percorso di visita sui simboli del sacro; la presenza di popoli diversi da rintracciare nella sovrapposizione di stili; il coinvolgimento degli studenti, l’apporto professionale di docenti universitari ed esperti di cultura araba.

 

 “Segesta incontra le culture. I simboli del sacro” è un piano di impegno ideologico ideato e organizzato da CoopCulture - gestore dei servizi aggiuntivi di Segesta - con la direzione del parco archeologico guidato da Luigi Biondo. Il progetto si focalizza sul periodo normanno quando si insediò nell’isola una comunità a forte prevalenza islamica; e racconta il contatto e l’interscambio tra culture apparentemente diverse e distanti, ma eredi del grande mondo mediterraneo. 

L’obiettivo mira a disegnare a Segesta un nuovo itinerario di visita sui simboli del sacro – che è insieme luoghi, rituali, religioni, tradizioni, architetture -, a partire dalla moschea, dall’imponente tempio dorico e dalla piccola chiesa di San Leone, interessante sito stratificato di civiltà precedenti. San Leone nasce nel 1442 su una preesistente chiesa normanna-sveva di fine XII secolo che a sua volta sorge su un edificio di età ellenistica (tra il II e il  I secolo a.C.) i cui mosaici – riportati alla vista in questi giorni dopo pesanti interventi di disboscamento – furono poi riutilizzati come pavimento delle due chiese posteriori. Anche il vicino cimitero risulta sovrapposto ad ambienti di un precedente abitato musulmano. Il nuovo percorso di visite guidate sarà disponibile da luglio, tassello di un progetto più ampio del Gal Elimos – “Siqiliyyah gannat al-‘ard La Sicilia è il giardino paradiso in terra”, progetto“INCULTUM Visiting the margins” finanziato con fondi Horizon 2020 - che punta alla valorizzazione del patrimonio culturale, materiale ed immateriale, di tradizione islamica nel Trapanese.

Un itinerario che condurrà a zone del parco archeologico che non fanno parte dell’abituale percorso di visita – interviene il direttore di Segesta, Luigi Biondo -, per scoprire preesistenze arabe affiorate nel corso di scavi del passato, ma mai adeguatamente valorizzate. Oggi un efficace intervento di ripulitura le ha riportate alla luce, permettendoci di leggere in maniera più approfondita le stratificazioni storiche e architettoniche, dell’insediamento antico”. Tutto il progetto potrà contare su basi solide: prima la formazione di operatori didattici e guide turistiche che possano proporre l’itinerario; poi seminari di approfondimento per studiosi, insegnanti o appassionati, sul periodo della dominazione araba in Sicilia e sulle sue connessioni con il mondo antico.

 

“Segesta è una fonte inesauribile di meraviglia per il turista– spiega il direttore di CoopCulture, Letizia Casuccio -, ma il nostro compito è anche quello di riconsegnarla alla sua comunità, ai suoi giovani, ai cittadini. Per far sì che sia lo stesso territorio ad abbracciarla e farla sua. Vorremmo che ogni abitante della zona visitasse più e più volte Segesta, scoprendola diversa ogni volta”.  Fra aprile e maggio il nuovo itinerario arriverà nelle scuole: saranno i ragazzi a raccontare questi nuovi percorsi e a promuoverli sui social. Il debutto di queste guide “atipiche” sarà nelle Giornate europee dell’archeologia (16/17/18 giugno) quando condurranno, con il supporto di archeologi e studiosi di cultura islamica, visite gratuite alla moschea e alla chiesa di San Leone nel parco di Segesta.

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