TRAPANI: LA "FONTANA DELLA SIRENA"

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TRAPANI: LA "FONTANA DELLA SIRENA"

Al Museo Pepoli di Trapani si conserva una statua di sirena.

Di recente a Trapani si parla della “Fontana della sirena”, a proposito della collocazione di un pannello rievocativo nel luogo dove si presume si trovasse, oggi viale regina Elena.

Di una fontana decorata con una statua di sirena ed un delfino ho avuto modo di trattare qualche anno fa al convegno “Sirene di Sicilia”, tenutosi a San Vito lo Capo nel giugno 2006, e nella successiva pubblicazione degli Atti, presentando l’inedita statua da me “scoperta” presso il Museo Pepoli di Trapani, proprio durante le ricerche sull’argomento.

In seguito, nel 2009, ne riaffrontai il tema nel volume “Trapani in un disegno a penna del Museo Pepoli” (a cura di M. L. Famà e D. Scandariato, Trapani 2009) trattando di “Opere di pubblica utilità”. Nella complessa rappresentazione che il disegno ci offre della città di Trapani ai primi del secolo XVIII sono raffigurate parti di un acquedotto e di una fontana, posta al di fuori delle mura urbiche ed addossata ad esse, esattamente di fronte al molo, come specificato nella “legenda” riportata nella riproduzione del disegno (anno 1900) che al n. 17 indica “Il Molo”.

La fontana disegnata è formata da una vasca trilobata sovrastata da una conca decorata da una composizione scultorea con elementi a volute, non ben decifrabile. In corrispondenza di essa, sulle mura, è applicata l’aquila reale, inserita all’interno di un riquadro.

Al Museo Pepoli di Trapani si conserva una statua di sirena, con coda bifida attorcigliata e con un delfino, che nel primo inventario dello stesso Museo, redatto tra il 1907 e il 1910 dal canonico Simone Maria Romano, al n. 68, viene così registrata: “Una statua di Sirena. Scultura in marmo - È una donna a cavallo d’un mostro marino - la ha le gambe che terminano in coda di pesce - molto deformata, perché ha mozze le braccia il naso e con solo due dita sotto la mammella sinistra - Trovavasi su di uno scoglio nel centro d’un’antica fontana all’angolo della casa Lombardo, prospiciente oggi sul Viale Elena, altra volta nella piazza dell’Arsenale”.

Si tratta della sirena che ornava l’antica fontana riportata nel disegno a penna, e alla quale dava nome, come riferisce Giuseppe Maria di Ferro nel 1825 nella sua Guida per gli stranieri in Trapani: “quella vicino la porta di mare detta la Sirene, pel simulacro marmoreo di quest’ente immaginario, bello, e mostruoso che sta sul dosso di un Delfino”. Dal disegno si evince che si trovava nei pressi del “Bastione del Porto”, ad est della Porta di mare, e ad ovest di una porta murata, forse da identificare con la Porta di San Sebastiano che dava accesso alla “scarpata del Cassaretto”, oggi la via adiacente alla parete posteriore dell’ex carcere.

Nella pianta prospettica “LA CITA DI TRAPANI IN SICILIA” di Giovanni Orlandi della fine del secolo XVI - inizi XVII non è presente la “Fontana della sirena” mentre vi è disegnata un’altra, sempre fuori le mura e nella zona del porto, formata da tre vasche sovrapposte digradanti verso l’alto, priva di decorazioni scultoree, denominata Laconca.

Si deduce che la fontana con la statua barocca della sirena probabilmente fu collocata in occasione dell’arrivo dell’acqua della condotta realizzata verso la metà del secolo XVII; non conosciamo il nome dell’autore della statua, probabilmente uno scultore locale attivo in quell’epoca.

La sirena, con le trasformazioni iconografiche cui è stata sottoposta nei secoli, da donna-uccello a donna-pesce, e con le diverse finalità e valenze simboliche che le sono state attribuite, è una figura sempre presente nei contesti artistici, ora inserita in sequenze narrative, ora come elemento decorativo. Con il comparire delle grottesche, caratterizzate dall’intreccio di forme antropomorfe, vegetali e animali, desunte da pitture e rilievi antichi scoperti nel XVI secolo, la sirena è presente nelle arti figurative e decorative del Seicento e Settecento assieme ad altri esseri mostruosi o immaginari. I soggetti mitologici a carattere marino ebbero fortuna presso grandi artisti, soprattutto nella creazione di fontane, in quanto confacenti al tema dell’acqua.

Messa in relazione ai concetti di mostruoso e immaginario, la sirena si colloca a buon diritto fra le figure immaginarie tendenti a destare il compiacimento della fantasia dell’osservatore nel contemplarne la qualità estetica, a differenza delle figurazioni mostruose che tendono invece a suscitare meraviglia mista ad orrore; la categoria estetica cui la sirena appartiene è dunque quella del “bello” e in talune epoche addirittura quella della “grazia”.

La “Fontana della sirena” di Trapani fu smontata nel 1872, a causa dell’abbattimento delle mura.

 Lina Novara

 

 

 

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